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VENDITA DI COLLE DELL'ORSO

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    00 24/11/2008 17:57
    Sdemanializzazione e vendita del territorio in località Colle dell'Orso - Montagna di Frosolone

    Tornata ormai agli onori della cronoca ci occupiamo della questione della vendita o non vendita di territorio demaniale sito in località Colle dell'Orso del Comune di Frosolone.

    Come esposto nell'articolo, presente nella sezione rassegna stampa, "Stop alla sdemanializzazione di Colle dell’Orso" del 11 Novembre 2008, citando testualmente: "Il Consiglio regionale ha approvato la mozione presentata da Petraroia che blocca la vendita ai privati di un’area pubblica". Quindi dovrebbe essere conclusa una questione che ormai da un pò troppi anni ha creato tensioni e discussioni tra i cittadini di Frosolone.

    Invitiamo però i cittadini di buona volontà a richiedere copia e comunicare i contenuti delle delibere comunali sotto elencate, in quanto siamo riusciti a reperire i dati e i titoli relativi ma non i contenuti:

    - N.41 del 28/10/2008 SDEMANIALIZZAZIONE TERRENO E AVVIO PROCEDURA VENDITA (presente l'intero consiglio comunale)
    - N.193 del 24/10/2008 SDEMANIALIZZAZIONE E VENDITA AREA IN LOCALITA' COLLE DELL'ORSO - NOMINA LEGALE DI FIDUCIA  (giunta comunale)

    Invitiamo i cittadini ad esprimersi sulla questione così da avviare finalmente un confronto concreto sull'utilizzo e riogranizzazione delle nostre aree montane, a partire da quella di Colle dell'Orso per poi arrivare a tutte le altre.

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    Utente Junior
    00 01/02/2009 23:53
    Presente nella rassegna stampa un interessante articolo nominato "Salviamo la montagna di Colle
    dell'orso!"
    che ripercorre le varie fasi di una questione ormai annosa per Frosolone.

    Riprende una lettera aperta al signor Prefetto di Isernia ed al Presidente della Giunta Regionale del Molise redatta dal comitato contro la vendita di Colle dell'Orso
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    00 01/04/2011 17:32
    Assemblea popolare 18 Marzo 2011 - sintesi
    Dopo la richiesta dei partecipanti al gruppo facebook S.O.S. MONTAGNA DI FROSOLONE - NO ALLA VENDITA AI PRIVATI- DI' LA TUA..... si è tenuta un'assemblea il giorno 18 Marzo 2011 alle ore 21.00 presso il salone fieristico.

    La sintesi dell'incontro:

    In ritardo rispetto all'assemblea del 18-mar ma a quanto pare non indispensabile, dato il basso numero di commenti successivi alla stessa, ecco una breve sintesi dei contenuti dell'incontro tenutosi presso il salone fieristico.

    I 21 partecipanti (di cui 7 amministratori comunali) hanno voluto impostare l'incontro sull'approfondimento della questione legale e sui ruoli dei vari attori in gioco.

    Come sintesi incompleta si può dire che la questione della montagna di Frosolone è partita nel 1968 con una richiesta di autorizzazione (da parte di Giuseppe Fracasso) all'installazione di struttura temporanea da adibire a bar nel periodo estivo.

    Da temporanea è diventata stabile e da prefabbricata è diventata edificio, come tutti possono semplicemente osservare.

    Naturalmente nel corso dei decenni si sono succedute decina di cause/ricorsi/contestazioni di cui non è utile entrare nel dettaglio.
    Alcuni punti interessanti
    - diverse sentenze danno ragione alle eredi Fracasso nella loro richiesta di acquisto del terreno
    - la regione molise ha prima sdemanializzato il terreno e successivamente revocato sua delibera (al momento il terreno è demanio)
    - il comune ha cambiato idea diverse volte in base alla volontà del sindaco di turno deliberando e revocando senza una linea comune

    Essendoci le sentenze di vendita e non avendo provveduto il comune in tempi utili ad applicarle è stato nominato un commissario (2007) per portare a termine la vendita di 600mq di terreno alle eredi Fracasso.

    Ad oggi (feb-2011) dietro indicazione del commissario è stato nominato il notaio Conti di IS per provvedere al rogito del terreno

    Dalla discussione è venuta fuori l'amara verità che:
    - essendo il notaio un funzionario pubblico rispettoso della legge non può procedere ad impostare un atto di vendita di un terreno demaniale su cui è presente un abuso edilizio
    - nell'ipotesi in cui si trovasse un notaio disposto basterebbe un ricorso da parte di un qualsiasi cittadino o dal comune per bloccare nuovamente la questione

    Il comune, nella figura dell'assessore al patrimonio Maurizio Trillo, è intervenuto dichiarando che la "volontà dell'amministrazione è quella del 97" tradotto nessuna vendita e acquisizione dello stabile a patrimonio comunale, alla domanda "in caso il notaio imposti l'atto cosa farete" risponde "il comune farà ricorso"

    Quindi la morale della favola sembrerebbe l'impossibilità di eseguire alcuna azione prima dell'atto da parte del notaio.
    Tradotto in termini realistici: la questione andrà avanti altri 40 anni con delibere-ricorsi-contestazioni-verbali-atti e chi più ne ha più ne metta.
    Naturalmente in una situazione del genere non c'è nessuna impellenza in quanto il notaio potrebbe decidere di far passare anni prima di muoversi.

    La questione legale si esaurisce con un nulla di fatto per il momento e per i prossimi anni.

    Resta però la questione morale:
    - da questa situazione ne traggono tutti i vantaggi i DI Maria (titolari del ristorante) che in barba ad ogni regola esercitano l'attività in uno stabile abusivo su un terreno demaniale.
    - da segnalare che l'allargamento dello stabile originale e le altre strutture realizzate nelle vicinanze (alcune nascoste dalla vegetazione) sono di loro fattura
    - da chiedere al comune come l'attivita abbia tutte le carte in regola e goda di tutte le autorizzazioni per poter esercitare.

    Alcune considerazioni finali:
    - la vendita è fuori luogo (le sentenze vanno rispettate però resta una cosa assurda)
    - le eredi hanno ragione a far valere i propri diritti, era il comune nelle vesti delle varie amministrazioni comunali che doveva da subito troncare la questione (non si può dire è colpa di quelli di prima, ad es. l'assessore ha fatto parte di almeno un paio di amministrazioni nel corso degli ultimi 30 anni)
    - proseguendo in questo stallo non si aiuta di certo lo sviluppo del turismo o del paese (ma sicuramente lo sviluppo del monopolio dell'unica struttura presente e per di più abusiva)

    Occorre una soluzione alternativa allo stallo in cui si trova il paese (purtroppo non solo per questa questione), nel caso specifico però:
    - il terreno è demanio? si, lo stabile è abusivo? si, l'unica soluzione è eliminare l'abuso? si. Allora si abbatta tutto
    - è un peccato demolire? si. Allora qualcuno tiri fuori una soluzione alternativa in tempi rapidi altrimenti si torna alla prima possibilità

    Dovrebbe essere l'amministrazione (e ci si riferisce anche alla minoranza) a voler risolvere la questione per poter poi instaurare un serio discorso di sviluppo del turismo che parta dalla montagna per arrivare agli aspetti dell'accoglienza, delle cave, delle case albergo, ecc..

    Questo è un breve riassunto della situazione e degli aspetti venuti fuori dall'incontro del 18.
    Nel caso (remoto) in cui ci fosse qualcuno interessato ad approfondimenti come al solito basta farsi vivi, ma non solo virtualmente.
    E per rendere chiara la critica: non basta creare un gruppo su facebook o inserire commenti scherzosi o battute sul tema, bisogna voler partecipare impegnando del tempo e spostando magari qualche impegno per partecipare ad un incontro con altre persone per confrontarsi e dare la propria disponibilità a raggiungere degli obiettivi.

    Una nota di merito a Domenico Piscitelli che da circa 450km è arrivato alle ore 21.00 quando persone che erano nel raggio di mezzo km non hanno ritenuto utile partecipare.